• Se l’intelligenza artificiale (IA) catapulterà l’economia americana in uno scenario di alta crescita, questa fonte di profittabilità delle imprese potrebbe interessare non solo il comparto tecnologico ma estendersi ad altri settori come quello sanitario, finanziario e manifatturiero.

  • Se invece l’IA avrà effetti più attenuati di quanto ci aspettiamo, potrebbe essere opportuna una strategia più orientata all’obbligazionario e all’azionario value.

  • Gli investitori dovrebbero essere ben posizionati per entrambi gli scenari investendo in un fondo indicizzato molto diversificato. Per gli investitori disposti ad assumere il rischio di una gestione attiva, è cruciale scegliere il gestore giusto.

“Se la nostra tesi si rivelerà corretta e l’intelligenza artificiale sarà una tecnologia trasformativa con ricadute positive, prevediamo che i suoi effetti si manifesteranno in settori al di là del comparto tecnologico, ad esempio quello sanitario, finanziario e manifatturiero, alimentando maggiore crescita e aumento della produttività nell’economia in generale.”

Joe Davis

Chief Economist e Head of Investment Strategy Group, Vanguard

L’entusiasmo degli investitori per l’intelligenza artificiale (IA) ha portato consistenti guadagni per i titoli azionari delle società tech americane negli ultimi anni, anche se ultimamente c’è stata volatilità di mercato per i tecnologici. Anche se queste società, tra cui i cosiddetti “Magnifici Sette” vale a dire Apple, Microsoft, Meta, Amazon, Alphabet, Nvidia e Tesla, sono state dominanti e hanno trainato i listini americani negli ultimi anni, crediamo che una strategia che diversifichi gli investimenti sull’intero mercato azionario statunitense abbia maggiori potenzialità di cogliere la crescita economica e i guadagni di produttività futuri.

A tal proposito, le nostre ricerche indicano che gli investitori dovrebbero evitare di sovrappesare i titoli tecnologici nei loro portafogli. Innanzitutto, questi titoli presentano attualmente valutazioni molto alte e dunque molto del potenziale di apprezzamento è già inglobato nelle loro quotazioni. In secondo luogo, il settore tecnologico in generale tende a non sovraperformare in periodi di trasformazione tecnologica. È prevedibile che alcune società diventeranno le “star” del futuro ma anche che una percentuale maggiore di esse vada incontro ad insuccesso. Per ogni Amazon che è emersa dal boom di Internet, decine di altre start-up sono fallite.

Inoltre se la nostra tesi si rivelerà corretta e l’intelligenza artificiale sarà una tecnologia trasformativa con ricadute positive, prevediamo che i suoi effetti si manifesteranno in modo più diffuso, in settori al di là del comparto tecnologico, ad esempio quello sanitario, finanziario e manifatturiero, alimentando maggiore crescita e aumento della produttività nell’economia in generale. A suo tempo l’elettricità è stata senza dubbio una tecnologia trasformativa che ha inciso sull’economia in generale, al di là del comparto energetico. Per questo motivo, se gli investitori sono convinti che l’IA possa creare opportunità d’investimento in molti diversi settori, un modo per accedere a queste opportunità è incrementare l’esposizione azionaria, senza sovrappesare il settore tecnologico.

E se gli effetti dell’IA fossero minimi?

I nostri studi sui megatrend indicano che sia improbabile che l’IA abbia solo minimi effetti sull’economia. Se si pensa invece che possa essere così, si può valutare di ridurre l’esposizione all’azionario e incrementare le allocazioni strategiche in obbligazionario.  

Tornando all’azionario, in un tale scenario è probabile che i titoli value registrino performance superiori ai titoli growth in quanto questi ultimi andrebbero incontro a considerevoli fattori avversi (un contesto prolungato di bassa crescita). Storicamente, le società growth che non riescono a conseguire crescita degli utili (per qualsiasi motivo) alla fine si ritrovano in generale con valutazioni azionarie decisamente più basse. I titoli value potrebbero invece essere favoriti (dopo un periodo molto lungo di sottoperformance) e sovraperformare il mercato azionario più generale.

Su cosa dovrebbero focalizzarsi gli investitori in prospettiva futura?

Guardando al futuro, riteniamo che gli investitori dovrebbero prestare meno attenzione alle notizie che destano clamore in un dato momento come quelle sulla concentrazione su una manciata di titoli, come i Magnifici 7, o su un particolare settore, come quello tecnologico. Quando si tratta di mercato azionario, le seguenti affermazioni apparentemente contradditorie tra loro possono entrambe essere vere.

Da un lato, le large-cap (generalmente di stampo growth) hanno una notevole capacità di resistere e pertanto i livelli di concentrazione di mercato potrebbero permanere più a lungo di quanto alcuni possano pensare. D’altro lato, queste società in genere non mantengono la loro posizione sul mercato o la loro traiettoria di crescita per più di qualche decennio. Questo ultimo aspetto emerge in modo evidente se si guarda l’elenco delle maggiori società dell’S&P 500 e si confronta quello di qualche decennio fa con quello di oggi. D’altra parte, dove erano gran parte dei Magnifici 7 appena 20 anni fa?

Come possono orientarsi gli investitori per affrontare il futuro? Una modalità semplice ma efficace è detenere esposizione all’intero mercato azionario, investendo in un fondo indicizzato ampiamente diversificato. Un’altra modalità, per gli investitori con adeguata tolleranza al rischio di gestione, è scegliere un gestore attivo che ritengono capace di creare valore a lungo termine.
 

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Megatrend

La serie “megatrend” di Vanguard è dedicata alle ricerche sui megatrend e sugli effetti futuri che l’IA potrebbe avere sull’economia americana nonché alle implicazioni per gli investitori in generale. Per saperne di più, visita la nostra pagina dedicata ai Megatrend.

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