Punti salienti

  • Negli Stati Uniti le revisioni dei dati indicano che la crescita economica e i consumi stanno rallentando ma sono più solidi rispetto a quanto riflesso nei dati preliminari.
  • La crescita nell’Area Euro è in frenata, con la Germania sull’orlo della recessione.
  • Le autorità del Regno Unito sembrano più pronte a reagire alle condizioni economiche globali e al recente orientamento accomodante delle altre banche centrali.

Gli ultimi dati sull’attività economica negli Stati Uniti sono in linea con la convinzione di Vanguard che la crescita stia rallentando ma sia ancora solida e che il mercato del lavoro si stia raffreddando ma non incrinando.

I dati relativi all’Area Euro e al Regno Unito indicano diversi gradi di salute dell’economia mentre il rallentamento in Cina segnala che potrebbe essere necessaria una risposta più robusta di politica fiscale per rinvigorire l’attività economica nel Paese.

Stati Uniti

La Federal Reserve (Fed) ha avviato il ciclo di allentamento monetario a settembre con un taglio robusto di 50 punti base1 che ha portato il tasso sui fed fund nell’intervallo del 4,75%–5%. Nel nostro scenario di base prevediamo ulteriori tagli da 25 punti base in ciascuna delle prossime riunioni di politica monetaria della Fed, a novembre e dicembre.

Le recenti revisioni di importanti dati economici indicano un quadro di crescita e consumi più saldo di quanto segnalato dai dati iniziali disponibili al momento del taglio dei tassi a settembre.  Noi di Vanguard continuiamo a prevedere che il dato ufficiale del PIL del terzo trimestre sarà al di sotto della recente stima della Fed che lo indicava al 3,2%. Ci aspettiamo che la crescita sull’intero 2024 si attesti al di sopra del 2%.

L’inflazione complessiva ha rallentato al 2,4% su base annua a settembre dal 2,5% di agosto. Il dato superiore alle attese è ascrivibile all’aumento dei prezzi dei servizi, esclusi quelli relativi agli alloggi, (+ 0,6% su base mensile) che è stato il più alto da marzo. L’inflazione di fondo per l’indice PCE, prediletto dalla Fed per la misura dell’inflazione, è salita al 2,7% su base annua ad agosto dal 2,6% di luglio. L’inflazione di fondo rilevata dall’indice PCE non comprende i prezzi volatili di alimentari ed energia. Prevediamo che l’inflazione di fondo per l’indice PCE salga al 2,8% per fine anno in ragione degli effetti base, vale a dire del livello del dato dell’anno precedente rispetto al quale viene calcolata.

Gli ultimi dati sull’occupazione sono stati superiori alle attese: a settembre i nuovi occupati, escluso il settore agricolo, sono stati pari a 254.000 unità, circa 100.000 unità al di sopra del dato previsto dalle stime di consenso. Il tasso di disoccupazione è sceso dal 4,2% al 4,1% a settembre. Crediamo si sia esagerato nel parlare di deterioramento del mercato del lavoro negli ultimi mesi. L’incremento del tasso di disoccupazione di quest’anno è dovuto all’aumento della forza lavoro e non a perdite di posti di lavoro e prevediamo che l’anno si chiuda con un tasso di disoccupazione marginalmente superiore ai livelli correnti.

Area Euro

Nell’Area Euro la crescita è in frenata e la Germania è sull’orlo della recessione. L’elevata inflazione nella componente dei servizi evidenzia che l’ultimo tratto nel percorso per riportare l’inflazione sul target è il più difficile, come segnaliamo da tempo.

Sta cambiando il quadro dei rischi da bilanciare per la Banca Centrale Europea (BCE), che ha ridotto i tassi di 25 punti base sia a giugno sia a settembre ma riscontra che il contesto restrittivo sul fronte monetario e della politica fiscale pesa sull’attività economica, mentre sul versante dei prezzi le pressioni si stanno allentando più velocemente del previsto.

Alla riunione di politica monetaria di ottobre la BCE ha abbassato i tassi nuovamente di 25 punti base. Noi di Vanguard prevediamo un ulteriore taglio a dicembre, che porterebbe il tasso di riferimento al 3% per fine anno, e ulteriori tagli il prossimo anno per arrivare al 2%-2,5% per metà 2025.

Tuttavia, le prospettive di tagli aggressivi dei tassi nella prima metà del 2025 attualmente riflessi nei prezzi di mercato potrebbero essere messe in discussione da un mercato del lavoro americano più resiliente e da un eventuale consistente stimolo fiscale in Cina che potrebbe sostenere le esportazioni europee.

Gli ultimi dati segnalano un rallentamento nel terzo trimestre nell’Eurozona sul fronte della crescita, che risente della crisi che da due anni affligge il settore manifatturiero. Questo dopo che il PIL del secondo trimestre è aumentato di appena lo 0,2% rispetto al primo. Abbiamo rivisto al ribasso le nostre previsioni di crescita per l’intero 2024 dallo 0,8% allo 0,6%.

L’inflazione complessiva è scesa all’1,7%  su base annua a settembre dal 2,2% di agosto. Il calo è ascrivibile alla marcata discesa dei prezzi dell’energia diminuiti del 6,1% nello stesso periodo. L’inflazione di fondo, che esclude i prezzi volatili di alimentari, energia, alcolici e tabacchi, per il secondo mese consecutivo ha rallentato in modo marginale portandosi al 2,7%. Prevediamo che il dato dell’inflazione di fondo su base annua scenda intorno al 2,5% per fine anno per poi raggiungere il target BCE nel 2025.

Il tasso di disoccupazione, corretto per la stagionalità, è rimasto al minimo storico del 6,4% ad agosto. Prevediamo che si attesti intorno ai livelli correnti per fine anno e che le più diffuse pressioni sul versante della crescita economica lo spingano nella fascia alta del 6% nel 2025. 

Regno Unito

I commenti recenti del Governatore della Bank of England (BoE) Andrew Bailey segnalano un cambiamento nell’approccio di politica monetaria della banca centrale del Regno Unito che sembra prestare maggiore attenzione alle condizioni globali, compreso il recente orientamento accomodante della Fed e della BCE.

Alla luce di questo cambiamento percepito, ci aspettiamo che la BoE abbassi il tasso di riferimento, attualmente al 5%, di 25 punti base in ciascuna delle prossime due riunioni di politica monetaria, a novembre e a dicembre, portandolo al 4,5% a fine anno. Confermiamo la nostra previsione di ulteriori tagli per un totale di 100 punti base nel 2025.

Il dato rivisto del PIL del secondo trimestre indica minore vigore di crescita nel Regno Unito rispetto a quanto segnalato dai dati preliminari. Nei tre mesi da aprile a giugno il PIL è cresciuto dello 0,5% anziché dello 0,6% indicato dalle stime iniziali. Abbiamo rivisto al ribasso le nostre previsioni di crescita per il 2024 all’1% rispetto all’1,2% stimato in precedenza.

La presentazione al Parlamento delle proposte per la legge finanziaria del Regno Unito è prevista per il prossimo 30 ottobre. Anche se molto resta incerto, valuteremo se ci saranno misure che possano sostenere la crescita economica e la produttività a lungo termine, principalmente attraverso maggiori investimenti pubblici e privati.

L’inflazione complessiva ha rallentato all’1,7% su base annua a settembre dal 2,2% di agosto. L’inflazione di fondo, che esclude i prezzi volatili degli alimentari, dell’energia, degli alcolici e dei tabacchi, ha rallentato anch’essa, portandosi al 3,2% su base annua a settembre rispetto al 3,6% di agosto. Noi di Vanguard ci aspettiamo che l’inflazione di fondo si attesti intorno al 2,8% per fine 2024 e che si riporti sul target del 2% della BoE entro la seconda metà del 2025.  

È proseguito il rallentamento della crescita salariale nei tre mesi conclusisi ad agosto e il tasso di disoccupazione è sceso al 4% dal 4,1%. I posti di lavoro vacanti sono anch’essi diminuiti, a ulteriore dimostrazione del raffreddamento sul mercato del lavoro. 

Cina

A ottobre, il ministero delle finanze cinese ha promesso l’arrivo imminente di stimolo fiscale sufficiente ad assicurare che la Cina centri il suo obiettivo di crescita del PIL del 5% per il 2024. Tuttavia la mancata indicazione di una cifra precisa ha deluso alcuni osservatori. Noi di Vanguard riteniamo che sia il segnale dell’ arrivo uno stimolo significativo e che più avanti nel mese verranno forniti dettagli più specifici.

Il mercato azionario cinese è salito del 32% a settembre dopo che l’iniezione di 800 miliardi di yuan (113 miliardi di dollari) di liquidità da parte della People’s Bank of China ha rinvigorito il sentiment.

La crescita del PIL del secondo trimestre è stata del 4,7% rispetto allo stesso periodo del 2023, ma i dati della produzione industriale e delle vendite al dettaglio più deboli delle attese segnalano il rallentamento dello slancio di crescita cinese. Ci aspettiamo che la Cina sia in grado di raggiungere l’obiettivo di crescita del 5% per il 2024, a condizione che venga attuata una risposta di politica fiscale sufficientemente tempestiva.

L’inflazione complessiva ha rallentato allo 0,4% su base annua a settembre, con gran parte del dato attribuibile all’aumento dei prezzi degli alimentari. L’inflazione di fondo è stata solo dello 0,1% su base annua a settembre, in calo dallo 0,3% di agosto. Ci aspettiamo un’inflazione complessiva allo 0,8% e un’inflazione di fondo di appena l’1% sull’intero 2024.

Il tasso di disoccupazione si è attestato al 5,3% ad agosto con l’ingresso di nuovi neolaureati nel mondo del lavoro. Noi di Vanguard ci aspettiamo che il tasso di disoccupazione rimanga intorno ai livelli correnti per il resto dell’anno. 

Quanto precede riflette le opinioni del team di esperti in materia di economia e mercati globali di Vanguard Investment Strategy Group (ISG) al 16 ottobre 2024.

Prospettive di rendimento per le classi di attivo

Le previsioni di rendimento annualizzato a 10 anni di Vanguard per le varie classi di attivo sono state aggiornate sulla scorta delle ultime elaborazioni del Vanguard Capital Markets Model® (VCMM) sulla base dei dati al 30 giugno 2024.   

Le nostre proiezioni di rendimento nominale annualizzato a 10 anni espresse in valuta locale per gli investitori sono le seguenti2:

Un punto base è un centesimo di punto percentuale.

I dati sono basati su un intervallo di 2 punti intorno al 50° percentile della distribuzione dei risultati di rendimento per l’azionario e su un intervallo di 1 punto intorno al 50° percentile per l’obbligazionario. I numeri tra parentesi riflettono la volatilità mediana. 

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Outlook economico e di mercato Vanguard 2024

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IMPORTANTE: le proiezioni e le altre informazioni generate dal Vanguard Capital Markets Model® sulla probabilità dei diversi risultati degli investimenti sono di natura ipotetica, non riflettono i risultati effettivi degli investimenti e non sono garanzia di risultati futuri. I risultati di rendimento ottenuti con il VCMM variano ogni volta che lo si utilizza e nel tempo. Le proiezioni elaborate con questo modello sono basate sull’analisi statistica dei dati storici e in futuro i rendimenti potrebbero comportarsi in modo diverso rispetto agli andamenti storici considerati dal VCMM, in particolare il VCMM potrebbe sottostimare scenari estremi negativi non osservati nel periodo storico su cui si basano le stime del modello.

Il Vanguard Capital Markets Model® è uno strumento di simulazione finanziaria proprietario, sviluppato e gestito da esperti di ricerca e consulenti qualificati di Vanguard. Il modello prevede le distribuzioni dei rendimenti futuri di una vasta gamma di classi di attivo. Le classi di attivo comprendono l’azionario americano e globale, le obbligazioni del Tesoro americano, titoli societari obbligazionari con diverse scadenze, obbligazionario internazionale, strumenti monetari statunitensi, materie prime e alcune strategie d’investimento alternative. Il fondamento teorico ed empirico del Vanguard Capital Markets Model è che i rendimenti delle diverse classi di attivo rispecchiano la contropartita richiesta dagli investitori per assumersi diversi tipi di rischio sistematico (beta). Al centro del modello vi sono le stime del rapporto statistico dinamico tra fattori di rischio e rendimenti degli attivi, ottenute da analisi statistiche basate sui dati finanziari ed economici mensili disponibili a partire dagli inizi degli anni Sessanta del secolo scorso. Tramite un sistema di equazioni stimate, il modello applica un metodo di simulazione Monte Carlo per proiettare i rapporti stimati tra i fattori di rischio e le classi di attivo, come pure l'incertezza e la casualità nel tempo. Il modello produce un'ampia serie di risultati simulati per ogni classe di attivo su diversi orizzonti temporali. Le previsioni si ottengono attraverso misure di tendenza centrale in tali simulazioni. I risultati ottenuti con lo strumento variano ogni volta che lo si utilizza e nel tempo.

Il valore primario del VCMM sta nella sua applicazione all’analisi dei potenziali portafogli dei clienti. Le previsioni per le classi di attivo del VCMM, comprese le distribuzioni della volatilità, delle correlazioni e dei rendimenti attesi, sono cruciali per la valutazione dei potenziali rischi di ribasso, dei diversi trade-off tra rischio e rendimento e dei benefici di diversificazione delle varie asset class. Sebbene le tendenze centrali siano elaborate in qualsiasi distribuzione dei rendimenti, Vanguard si focalizza sull’intero range di risultati potenziali per gli attivi considerati, come i dati presentati in questo documento, il che rappresenta la modalità più efficace per utilizzare le elaborazioni del VCMM.

Il VCMM mira a rappresentare l’incertezza nella previsione generando un’ampia gamma di potenziali risultati. È importante riconoscere che il VCMM non impone “normalità” alle distribuzioni dei rendimenti ma piuttosto è influenzato dalle cosiddette code spesse e dall’asimmetria nella distribuzione empirica dei rendimenti delle classi di attivo modellizzate. All’interno del range di risultati, le singole esperienze possono essere molto diverse, il che evidenzia la natura varia dei potenziali percorsi futuri. In effetti, questo è uno dei principali motivi per cui approcciamo le prospettive di rendimento degli attivi nella cornice della distribuzione.

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