• Dopo un periodo di stagnazione, l’Area Euro e il Regno Unito mostrano segnali di ripresa economica.

  • L’inflazione complessiva è probabile che si riporti sull’obiettivo intorno alla fine del 2024 mentre per l’inflazione di fondo potrebbe volerci più tempo.

  • Le banche centrali dell’Area Euro e del Regno Unito sono attese tagliare i tassi nel 2024.
     

"L’ultimo tratto del percorso nella lotta all’inflazione si sta dimostrando difficile."

Jumana Saleheen

Responsabile di Investment Strategy Group e Capo Economista, Europa

 


Dopo mesi di stagnazione l’Area Euro e il Regno Unito sono finalmente tornati a crescere. La Banca Centrale Europea (BCE) ha già cominciato ad abbassare i tassi e la Bank of England (BoE) potrebbe non essere lontana dal farlo. Tuttavia i tagli futuri dipenderanno dalla prosecuzione dei progressi nella lotta all’inflazione.

L’economia dell’Area Euro è cresciuta dello 0,3% e quella del Regno Unito dello 0,6% nel primo trimestre 2024 rispetto al quarto trimestre 2023, interrompendo il recente trend di crescita stagnante o negativa. Questa ripresa è stata alimentata dal recupero dei redditi reali delle famiglie e da un miglioramento delle prospettive dell’economia globale che ha dato una spinta positiva alle esportazioni e ha riacceso la fiducia delle imprese. Ci aspettiamo che la crescita prosegua per il resto dell’anno, alimentata da ulteriori incrementi dei redditi reali e dall’allentamento delle condizioni finanziarie anche se prevediamo che l’attività economica sarà limitata da un settore manifatturiero ancora fiacco.

L’Area Euro e il Regno Unito si sono ripresi ma la crescita è probabile che resti inferiore al tendenziale pre-Covid

Grafico lineare che mostra il PIL dell’Area Euro e il PIL del Regno Unito dal primo trimestre 2018 al primo trimestre 2024, nonché il PIL tendenziale pre-Covid per entrambe le economie. Nel 2020 il PIL di entrambe le regioni è crollato al di sotto del tendenziale pre-Covid per poi recuperare ampiamente per fine 2021 ma restando in entrambi i casi al di sotto del livello tendenziale pre-Covid sino a questo momento. Per fine 2024 prevediamo che entrambe le economie si mantengano al di sotto del livello tendenziale, con un andamento dell’Area Euro leggermente migliore rispetto al Regno Unito.

Fonti: elaborazioni di Vanguard sulla base di dati Eurostat e dell’Istituto nazionale di statistica del Regno Unito al 10 giugno 2024. Previsioni di Vanguard per il periodo successivo. Note: le linee continue rappresentano il PIL reale dell’Eurozona e del Regno Unito con base 100 al quarto trimestre del 2019. La linea tratteggiata rappresenta il tendenziale pre-Covid per entrambe le economie. I due pallini indicano le previsioni di Vanguard per la fine del 2024.

L’ultimo tratto del percorso nella lotta all’inflazione si sta dimostrando difficile. L’inflazione per le componenti rappresentate dall’energia, dagli alimentari e dagli altri beni dai prezzi più volatili è più vicina al trend di lungo periodo ma i prezzi dei servizi, la parte più ostinata del paniere dei consumi, non si sono ancora normalizzati. Le prospettive più solide di crescita hanno contribuito a una riaccelerazione dei prezzi dei servizi negli ultimi tre mesi e lo slancio dell’inflazione si è diffuso nei vari paesi e settori, che potrebbero registrare un aumento delle aspettative di inflazione.   

La crescita dei salari resta elevata ma, alla luce degli indicatori anticipatori sui salari e dell’allentamento del vigore del mercato del lavoro, prevediamo che si modererà. Ci aspettiamo che l’inflazione complessiva si riporti sull’obiettivo (2%) entro fine anno nell’Area Euro, mentre nel Regno Unito, benché abbia raggiunto il 2% a maggio, non è prevista normalizzarsi a questo livello prima del primo trimestre 2025. L’inflazione di fondo, che esclude le componenti dai prezzi più volatili come alimentari ed energia, verosimilmente non ritornerà sul valore obiettivo prima del primo e del secondo trimestre 2025 rispettivamente per ciascuna delle due regioni.

Sul fronte della politica monetaria, la BCE è stata la prima a cominciare ad abbassare i tassi, con un taglio da 25 punti base (0,25 punti percentuali) questo mese. Ci aspettiamo tagli simili a cadenza trimestrale, con ulteriori due riduzioni quest’anno e quattro l’anno prossimo, il che porterebbe il tasso di riferimento al 2,25% per fine 2025.

La BoE è in una situazione simile ed è probabile che operi il primo taglio dei tassi ad agosto. Successivamente, ci aspettiamo un’ulteriore riduzione del tasso di riferimento da 25 punti base prima della fine di quest’anno e altri tagli l’anno prossimo per un totale di un punto percentuale, il che porterebbe il tasso di riferimento al 3,75% per la fine del 2025. Tuttavia, i rischi sono più orientati verso un minore allentamento monetario da parte di entrambe le banche centrali in quanto le pressioni esercitate dai prezzi dei servizi potrebbero indurre le autorità ad adottare un approccio più cauto.
 

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