• Con tagli dei tassi di interesse all’orizzonte, gli investitori potrebbero voler considerare di passare da posizioni di sovrappeso sul monetario alle opportunità di rendimento più a lungo termine offerte attualmente dall’obbligazionario.
  • A nostro avviso, un portafoglio obbligazionario globale ampiamente diversificato con un profilo di duration intermedia può offrire il meglio su due fronti: un interessante bilanciamento di rischio e rendimento che aiuta a mitigare il rischio di ribasso e a rafforzare la performance nei rialzi, in un contesto di mercato accidentato.
  • I periodi successivi al picco dei tassi storicamente hanno portato benefici ai detentori di obbligazioni; in passati cicli di rialzi dei tassi, nei periodi post picco l’obbligazionario ha battuto in performance il monetario.

Negli ultimi anni molti investitori hanno preferito il monetario all’obbligazionario per le prospettive di aumento dei tassi nel ciclo di rialzi avviato dalle banche centrali nel 2022. 

Benché in generale detenere monetario abbia consentito agli investitori di evitare le oscillazioni dei mercati obbligazionari degli ultimi anni, continuare a farlo potrebbe essere un esempio di situazione in cui quello che ha funzionato in passato potrebbe non funzionare così bene in futuro. 

Con il ciclo di rialzi ormai alle spalle e tagli dei tassi all’orizzonte in molti mercati, è tempo che gli investitori riconsiderino le loro allocazioni in monetario, tenendo conto anche del profilo delle scadenze nei loro investimenti obbligazionari.

Il trade-off fra monetario e obbligazionario nell’attuale contesto di mercato 

Investendo in obbligazionario gli investitori possono beneficiare degli alti livelli attuali di reddito e rendimento, posizionando al contempo i loro portafogli per cogliere le potenziali plusvalenze attese sui titoli a seguito dei futuri tagli dei tassi che verosimilmente faranno aumentare i prezzi delle obbligazioni già sul mercato.

Chi resta sul monetario non solo potrebbe perdersi i potenziali guadagni di prezzo delle obbligazioni quando i tassi alla fine cominceranno a scendere ma rischia anche di essere penalizzato dal calo degli interessi monetari visto che questi ultimi tendono a riflettere a stretto giro le variazioni dei tassi ufficiali.  

Evoluzione delle aspettative sui mercati obbligazionari 

Parte dell’appeal del monetario è stato dovuto alla sua apparente relativa stabilità rispetto all’obbligazionario che negli ultimi anni ha registrato elevata volatilità, compreso un significativo storno agli inizi dell’anno. 

Il riprezzamento di quest’anno è arrivato all’indomani del rally obbligazionario registrato alla fine dello scorso anno quando l’aspettativa dei mercati di tagli dei tassi ufficiali nella parte iniziale del 2024 aveva spinto al rialzo i prezzi dei titoli e portato l’obbligazionario globale a mettere a segno a novembre e dicembre 2023 la migliore performance bimestrale dalla crisi finanziaria globale1.

A gennaio il rally si è invertito a seguito della correzione delle aspettative sui tassi da parte dei mercati che si sono allineati maggiormente alla previsione da tempo formulata da Vanguard di riduzione dei tassi da parte delle banche centrali nel Regno Unito e in Europa più probabile nella seconda metà del 2024.

Nonostante la turbolenza a cui abbiamo assistito quest’anno, vale la pena di ricordare che i tagli dei tassi restano tuttora all’orizzonte, anche se non al ritmo e dell’entità che i mercati obbligazionari si aspettavano inizialmente. Le obbligazioni offrono tuttora elevati livelli di reddito e a questo va aggiunto il potenziale rafforzamento del rendimento complessivo derivante dalle future riduzioni dei tassi ufficiali. 

I periodi post-picco hanno portato benefici agli investitori obbligazionari 

Talvolta il passato può essere una bussola che ci guida nel percorso verso il futuro. Se applichiamo questo principio ai cicli di rialzi dei tassi passati, osserviamo che storicamente si è registrata una forte tendenza dell’obbligazionario a sovraperformare il monetario nei periodi successivi alla fine degli aumenti dei tassi da parte delle banche centrali2

E se i clienti continuano a preferire il monetario all’obbligazionario?

Poiché le curve dei rendimenti restano invertite, gli elevati tassi monetari potrebbero indurre i clienti ad attendere, ma questa sarebbe una decisione non scevra di rischi. Quando le banche centrali abbassano i tassi ufficiali, i tassi monetari tendono a seguirli. I clienti potrebbero perdere il momento giusto e trovarsi a reinvestire in obbligazioni a tassi molto più bassi di quelli che possono ottenere adesso. In aggiunta, potrebbero perdersi le plusvalenze future offerte dai portafogli obbligazionari diversificati con duration più lunga, che spesso registrano robusti incrementi dei prezzi dei titoli quando i tassi di interesse scendono. 

È opportuno osservare che anche se i tassi di partenza sul monetario sono superiore a quelli obbligazionari, questo non garantisce la sovraperformance del monetario, neppure sul breve termine. Nel 2023, ad esempio, la performance dell’obbligazionario globale ha battuto quella del monetario anche se i tassi monetari erano più alti di quelli obbligazionari in determinati momenti dell’anno3. Questo perché l’incremento dei prezzi sui mercati obbligazionari a fine 2023 ha fatto salire il rendimento complessivo dell’obbligazionario portandolo a livelli superiori rispetto a quello dei portafogli monetari.

L’obbligazionario globale può offrire un bilanciamento di rischio e rendimento in mercati accidentati

In un recente articolo abbiamo spiegato i motivi per cui una curva dei rendimenti invertita implica che l’obbligazionario governativo tradizionale sulle scadenze più lunghe potrebbe al momento non offrire rendimenti appetibili a fronte del rischio a termine. 

A nostro giudizio, un portafoglio obbligazionario globale offre un interessante bilanciamento di rischio e rendimento e un posizionamento di duration intermedio fra la porzione a breve e quella a lunga scadenza della curva ne favorisce una valida performance in contesti sia di rialzo che di discesa dei tassi. 

Ad esempio, l’indice Bloomberg Euro Government Bond ha una duration di 7,2 anni, il che significa che se i tassi aumentassero improvvisamente di un punto percentuale, l’indice potrebbe registrare un ribasso dei prezzi intorno al 7,2%. Tuttavia con un rendimento del 3,2%4, il tasso elevato della componente cedolare potrebbe aiutare a controbilanciare la suddetta discesa dei prezzi determinando una perdita complessiva stimata essere solo del 3,9%5

Viceversa, se i tassi d’interesse dovessero scendere di un punto percentuale, il portafoglio sarebbe posizionato per conseguire guadagni del 10,4%, che darebbero una consistente spinta al rendimento complessivo dei portafogli obbligazionari6

L’obbligazionario globale incrementa i benefici nei rialzi e mitiga i ribassi 

Rendimenti annuali stimati per l’obbligazionario con duration breve, intermedia e lunga a seguito di un ipotetico aumento dell’1% e un’ipotetica diminuzione dell’1% dei tassi d’interesse.

Grafico a barre che mette a confronto la variazione ipotetica di rendimento per gli indici obbligazionari globali governativo e investment grade dopo un aumento dell’1% e dopo una riduzione dell’1% dei tassi d’interesse. Il portafoglio obbligazionario globale investment grade con duration intermedia offre rendimenti ipotetici più regolari rispetto all’obbligazionario governativo e si evince il contributo protettivo quando i tassi aumentano (e i prezzi delle obbligazioni scendono) e di partecipazione ai rialzi quando i tassi scendono (e i prezzi delle obbligazioni salgono).

La performance passata non è garanzia di risultati futuri. La performance di un indice non è la rappresentazione esatta di un investimento specifico in quanto non è possibile investire direttamente in un indice. Lo scenario ipotizza variazioni dei tassi di interesse all’inizio del periodo e prima dei reinvestimenti dei dividendi. Lo scenario non tiene in considerazione la convessità. La presente illustrazione è ipotetica e non rappresenta il rendimento di nessun particolare investimento e i tassi di rendimento non sono garantiti.

Note: Indici utilizzati: per l’obbligazionario investment grade dell’Area Euro il Bloomberg EUR Non-Government Float Adjusted Bond Index, che ha una duration di 5,2 anni e rendimento a scadenza del 3,7%; per l’obbligazionario governativo dell’Area Euro il Bloomberg Euro Government Float Adjusted Bond Index, che ha una duration di 7,1 anni e rendimento a scadenza del 3,2%

Fonte: Bloomberg, con elaborazioni di Vanguard. Elaborazioni in euro, al 31 maggio 2024.

Considerazioni per i consulenti 

Per la maggior parte dei clienti è più che opportuno valutare di passare da posizioni di sovrappeso sul monetario a un’ampia esposizione obbligazionaria di alta qualità con allocazione diversificata anche sullo spettro delle scadenze. 

Naturalmente, la prassi migliore è sempre quella di allineare la duration del portafoglio del cliente al suo orizzonte temporale indicativo d’investimento. Per i clienti che prevedono esigenze di liquidità entro grosso modo un anno, il monetario resta un’opzione appropriata. Tuttavia, per quelli con un orizzonte temporale più lungo, un’allocazione ben diversificata in obbligazionario di alta qualità può offrire robusti rendimenti corretti per il rischio che possono aiutare i clienti a conseguire i propri obiettivi di lungo termine.
 

Fonte: Vanguard. 

Fonte: Vanguard. Sulla base del periodo dal 2000 al 2024.

La performance dell’indice obbligazionario Bloomberg Euro Government Float Adjusted Bond Index (con copertura valutaria in euro) ha battuto quella dell’indice monetario Barclays Benchmark Overnight EUR Cash Index dell’1,36% nel periodo di 12 mesi compreso tra il 31 dicembre 2022 e il 31 dicembre 2023. Fonte: Vanguard e Bloomberg.

Fonte: Vanguard e Bloomberg, sulla base dell’indice Bloomberg Euro Government Float Adjusted Bond Index (con copertura valutaria in euro), al 31 maggio 2024. ‘Rendimento’ si riferisce all’yield-to-worst dell’indice. L’yield-to-worst è il potenziale rendimento obbligazionario annualizzato più basso che un investitore può ottenere a scadenza, considerando tutte le possibili opzioni. 

Fonte: Vanguard e Bloomberg. Sulla base di scenari ipotetici per i tassi d’interesse e il rendimento per l’indice Bloomberg Euro Government Bond Index (con copertura valutaria in euro), al 31 maggio 2024. Elaborazioni in euro.

Fonte: Vanguard e Bloomberg. Sulla base di scenari ipotetici per i tassi d’interesse e il rendimento per l’indice Bloomberg Euro Government Bond Index (con copertura valutaria in euro), al 31 maggio 2024. Elaborazioni in euro.
 

Fondi obbligazionari Vanguard

Il nostro approccio all’obbligazionario è incentrato sulla creazione di valore per gli investitori, sia che si tratti di replicare un indice o di generare alfa di lungo termine.

Informazioni sui rischi d’investimento

Il valore degli investimenti e il reddito da essi derivante possono diminuire o aumentare e gli investitori potrebbero recuperare un importo inferiore a quello investito. 

I risultati precedenti non possono essere presi come riferimento per i risultati futuri. 

Eventuali proiezioni devono essere considerate di natura ipotetica e non rispecchiano né garantiscono risultati futuri. 

I fondi che investono in titoli a tasso fisso comportano i rischi di mancato rimborso e di erosione del valore del capitale investito; inoltre il livello di reddito è soggetto ad oscillazioni. L'andamento dei tassi d'interesse può influire sul valore del capitale dei titoli a tasso fisso. Le obbligazioni societarie possono offrire rendimenti più elevati, ma proprio per questo, sono soggette ad un maggior rischio del credito ed al conseguente aumento dei rischi di mancato rimborso e di erosione del valore del capitale investito. Il livello di reddito è soggetto ad oscillazioni e l'andamento dei tassi d'interesse può influire sul valore del capitale delle obbligazioni. 

I dati sulle performance indicate possono essere calcolati in una valuta diversa da quella della classe di azioni in cui si investe. Di conseguenza, i rendimenti possono diminuire o aumentare a causa delle fluttuazioni valutarie.

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