• Guardando il tasso di perdita di posti di lavoro, che può fornire indicazioni più chiare rispetto ad altri parametri relativi al mercato del lavoro, l’economia americana sembra partire da basi solide per il 2025.

  • I continui investimenti in tecnologia e ricerca e sviluppo potrebbero contribuire ad alimentare la crescita economica degli Stati Uniti, creando un contesto favorevole per la produttività.

  • Viste le nostre aspettative sulla componente degli alloggi, prevediamo che l’inflazione di fondo americana non scenda al livello target del 2% della Fed nel 2025.

Il protratto vigore dell’economia americana può essere attribuibile più a fattori fortuiti sul lato dell’offerta, come la crescita della produttività e un aumento della forza lavoro disponibile, che a spiegazioni più convenzionali sul “soft landing”. Quali sono alcuni degli aspetti principali che potrebbero influenzare l’evoluzione dell’economia degli Stati Uniti nel 2025? Ecco il punto di vista dei nostri economisti. 

1. Occupazione: in un’economia alimentata dai consumi, attenzione al mercato del lavoro

Adam Schickling, Vanguard Senior Economist

Indicatori abitualmente monitorati sull’andamento del mercato del lavoro, come ad esempio il tasso di disoccupazione, possono mascherare le reali fonti di crescita della disoccupazione. Il tasso di perdita di posti di lavoro, che misura la probabilità che un lavoratore diventi disoccupato in un dato mese, è invece un valido barometro in quanto si focalizza sulla domanda e un calo della domanda è un segnale economico più preoccupante rispetto all’aumento dell’offerta.

Con quasi 162 milioni di occupati negli Stati Uniti, un aumento di soli 0,1 punti percentuali del tasso di perdita di posti di lavoro si tradurrebbe in circa 162.000 lavoratori che diventano disoccupati, il che può avere effetti a catena sui consumi. Il tasso di perdita di posti di lavoro era all’1,07% a settembre 2024, in aumento rispetto allo 0,91% di otto mesi prima ma ancora ben al di sotto della media storica pari all’1,36%.Questo indica una buona posizione di partenza per l’economia americana all’avvio del 2025.

Probabilità mensile che un lavoratore americano diventi disoccupato

Grafico che mostra l’andamento storico del tasso di perdita di posti di lavoro e come gli Stati Uniti siano ben posizionati per il 2025.

Note: il tasso di perdita di posti di lavoro è dato dal numero di lavoratori che diventano disoccupati in un dato mese diviso il livello di occupazione nel mese precedente. I dati sono riferiti al periodo da gennaio 1991 a settembre 2024. Le aree ombreggiate indicano periodi di recessione negli Stati Uniti, in base ai dati del National Bureau of Economic Research.

Fonti: elaborazioni di Vanguard sulla base di dati del Bureau of Labor Statistics americano tratti dal database della Federal Reserve Bank di St. Louis (FRED).

2. Investimenti: investimenti delle imprese in tecnologia e ricerca e sviluppo superiori al tendenziale

Rhea Thomas, Vanguard Economist

Gli investimenti delle imprese in beni strumentali destinati alla produzione di altri beni e servizi rappresentano quasi il 14% del prodotto degli Stati Uniti e sono tornati quasi ai livelli tendenziali precedenti la pandemia, stando ai dati rivisti del PIL degli ultimi cinque anni e oltre.

Quello che colpisce è che gli aumenti sono stati largamente concentrati in alcune categorie - software, strumenti di elaborazione informatica e ricerca e sviluppo (R&S) – che tendono a incrementare la produttività a lungo termine. Questo tipo di spesa oggi rappresenta circa il 50% degli investimenti delle imprese e dal 2021 è superiore al trend. Gli investimenti delle imprese in altri ambiti restano inferiori al tendenziale.

Ci aspettiamo che i protratti investimenti in tecnologia e ricerca e sviluppo contribuiscano alla crescita economica degli Stati Uniti nel 2025 e sostengano i vanti favorevoli alla produttività che ci hanno spinto arivedere al rialzo la nostra stima di crescita potenziale.

Investimenti delle imprese americane in tecnologia e ricerca e sviluppo rispetto ad altre categorie: variazioni rispetto ai trend pre-pandemia 

Grafico che mostra che gli investimenti americani in tecnologia e ricerca e sviluppo sono superiori al tendenziale e quelli in altre categorie d’investimento sono invece inferiori al tendenziale.

Note: gli investimenti delle imprese indicano gli investimenti al netto dell’inflazione di società private ed enti nonprofit americani in immobili strumentali, attrezzature e prodotti della proprietà intellettuale. Gli investimenti in tecnologia si riferiscono a software e strumenti di elaborazione informatica. I dati riportati nel grafico riflettono le variazioni trimestrali dei due gruppi di categorie di investimenti dal primo trimestre del 2019 al terzo trimestre 2024 rispetto ai trend del periodo precedente la pandemia (2015-2019), calcolate dal Bureau of Economic Analysis americano nell’ambito delle revisioni annuali pubblicate il 26 settembre 2024.

Fonti: elaborazioni di Vanguard sulla base di dati del Bureau of Economic Analysis (BEA) americano tratti da Macrobond.

3. Inflazione: il calo della componente alloggi dell’inflazione americana deve proseguire

Ryan Zalla, Vanguard Economist

La componente degli alloggi rappresenta il 45% dell’indice dei prezzi al consumo (CPI) core e il 17% dell’indice PCE core degli Stati Uniti. Ecco perché questa componente dell’inflazione, che ancora recentemente era al 4,9% su base annua, deve calare ulteriormente affinché l’inflazione di fondo (core), vale a dire al netto dei prezzi di alimentari ed energia, si riporti sul target del 2% della Federal Reserve (Fed). Riteniamo che questo obiettivo non sarà centrato presto.

Ci aspettiamo che l’inflazione per la componente degli alloggi resti al di sopra del 3% per l’intero 2025, in linea con la nostra previsione di inflazione di fondo per l’indice CPI al 2,9% per la fine del 2025. Sebbene gli indicatori anticipatori segnalino che gli affitti caleranno e la Fed abbia indicato che non darà eccessiva importanza al dato della componente degli alloggi, potrebbero emergere rischi di rialzo dell’inflazione. Stiamo seguendo attentamente le evoluzioni sul versante delle possibili restrizioni commerciali e la stretta sulla disponibilità di forza lavoro che potrebbero limitare l’offerta di nuovi immobili, oltre ai tassi di interesse che potrebbero restare a livelli alti e scoraggiare cambi di abitazione da parte di chi già possiede una casa. Tutti e tre questi fattori potrebbero ritardare la ripresa nel settore degli alloggi e mantenere i prezzi elevati per tutto l’anno che ci attende.

Contributi alle variazioni di prezzo su base annua per la componente alloggi negli Stati Uniti

Grafico che illustra l’andamento della componente Alloggi dell’inflazione americana, scomposta nella varie voci, che segnala la necessità di ulteriore discesa di questa componente affinché cali l’inflazione di fondo per l’indice dei prezzi al consumo (CPI core).

Note: i dati della componente degli alloggi sono mensili e riferiti all’indice dei prezzi al consumo americano (CPI). Affitti figurativi indica l’affitto stimato che i proprietari di abitazioni dovrebbero pagare se dovessero prendere in locazione un’abitazione con caratteristiche identiche a quella in cui vivono. La media del periodo precedente la pandemia (2,7%) riflette le variazioni su base annua di tutte le voci della componente alloggi del CPI da gennaio 2001 a dicembre 2019.

Fonti: Vanguard (per tutte le previsioni d’inflazione per la componente alloggi e per il dato dell’indice CPI core) e Refinitiv Eikon Datastream (per i dati storici del Bureau of Labor Statistics americano sino a settembre 2024).
 

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Oltre l’atterraggio: un nuovo quadro di riferimento per l’economia e i mercati

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